Negli anni ’30 continua la crescita del villaggio modello di Dalmine con la costruzione di strutture edilizie, da parte della Dalmine S.p.A., a carattere assistenziale con finalità sociali rivolte ai dipendenti della fabbrica e loro familiari. L’edificio dell’asilo Infantile, costruito nel 1926 su progetto dell’arch. Giovanni Greppi, avente una Sup. di 332 mq e un Volume di 1.916 mc., ne è un brillante esempio; era dotato di tre ampie aule e di altri sette locali adibiti a servizi accessori come la cucina, la sala di refezione e l'infermeria.  Ospitava ogni anno 60 figli dei dipendenti Dalmine, ai quali, attraverso la Pro-Dalmine, erano distribuiti gratuitamente indumenti e refezione. Il progetto dell’asilo rientrava in un contesto più ampio di “villaggio globale” attorno alla grande fabbrica. L'insegnamento nell'asilo, impartito dalle suore Orsoline di Somasca, si basava sul metodo Agazzi, dal nome dell'educatrice Rosa Agazzi (1866-1951)  che, con la sorella Carolina, contribuì alla riforma dell'educazione infantile attraverso l'esempio dell'asilo di Mompiano (BS) da Lei diretto dal 1896.
Nel 1957 la Pro-Dalmine cerca per la prima volta un accordo col Comune di Dalmine per la cessione, allo stesso, della sola gestione del proprio asilo infantile limitandola al periodo scolastico, che il Comune, per vari motivi, soprattutto economici, non accetta.
Nel gennaio 1960 è lo stesso Comune a sottoporre il problema assunzione della gestione dell’asilo dal prossimo anno scolastico ma non sono ancora maturi i tempi, il Comune propone tra l’altro una corresponsione di adeguato compenso per la gestione nonché la cessione gratuita del relativo fabbricato. La Pro Dalmine insiste nella trattativa per la cessione della sola gestione e offre un accordo al sindaco ponendo alcune clausole e un contratto di 3/4 anni dietro corrispettivo di una lira all’anno di affitto con decorrenza 1° ottobre 1960. Il Comune replica che al momento non è disponibile ad assumere la gestione perché impegnato con altri importanti problemi e ribadisce quanto detto precedentemente. Visto l’esito negativo della trattativa, la Pro-Dalmine decide di lasciare tutto inalterato. I costi di gestione dell’asilo erano i seguenti: anno 1959 costo £ 3.326.000, anno 1962 costo £ 4.748.000 (Ved. allegati).
Nel 1962, avendo la Pro Dalmine, ricevuto ancora molte richieste di ammissione all’asilo di bimbi di genitori non dipendenti dalla Dalmine, ed essendo l’asilo riservato ai bimbi dei dipendenti, si sono trovati nell’incresciosa necessità di non poterli accogliere per cui la Società non sarebbe contraria a cedere al Comune la gestione del predetto asilo in modo da eliminare le remore sull’ammissione che è costretta a fare. Il Comune risponde che non intende per ora assumere la gestione e ribadisce ancora quanto detto prima.
Nel luglio 1963 la Dalmine rinnova l’offerta della gestione, la giunta del Comune cambia versione e prospetta per la prima volta l’acquisto del fabbricato. L’offerta per la vendita è di  50 milioni di lire che il comune ritiene troppo onerosa, ma accetta la prima offerta di gestire l’asilo in locazione per un quinquennio. A decorrere dall’1.10.1963 il Comune inizia la gestione del solo esercizio dell’asilo per la durata di 5 anni dietro corrispettivo simbolico di £ 1.000 l’anno, uso gratuito di tutte le attrezzature, disponibilità dell’asilo a favore della Pro-Dalmine per il funzionamento della Colonia dal 1° luglio al 30 settembre di ogni anno e il personale dell’asilo passa in forza al Comune.
Nel 1964 le trattative per l’acquisto da parte del Comune dell’asilo riprendono; la Pro-Dalmine chiede ora 45 milioni e pone alcune clausole di salvaguardia (vedi Allegato). Successive trattative arrivano a 40 milioni (in tre rate – 10-15-15) includendo gli arredi come da inventario 30.09.1963. In data 8 luglio 1965 viene ratificato l’atto di compravendita, con alcune clausole di salvaguardia. Tra le principali clausole il Comune s’impegna anche per l’avvenire ad adibire l’edificio e l’area annessa esclusivamente ad usi scolastici.
Verso maggio 1968 l’amministrazione comunale ha in corso di appalto l’ampliamento dell’edificio destinato a Scuola Materna di Dalmine-Centro, a seguito esigenze della popolazione, per la cui esecuzione abbisogna di una striscia di terreno per la realizzazione dell’opera. In un primo momento la striscia era larga m 1,50 e lunga 91,15, valutata dalla Dalmine a 6.000 lire al mq. Conclusione delle trattative costo £/mq 3.000 e aumento della larghezza da m 1.50 a m 2.50. – prezzo complessivo £ 683.760. atto di compravendita notaio Bulla del 4.5.1971.

   
         
   
 
         
     
clausole preliminari   stralcio planimetrico   acquisto striscia terreno

 


 Dalmine, aprile 2015   -   www.facoetti.com