q592dalmineTra Nord e Sud da sempre esiste una rivalità storico-culturale, il divario è una questione che risale ai tempi dell’Unità Italiana del 1861, in più di 150 anni di storia, i governi e i parlamenti che si sono succeduti non sono stati capaci di annullare questo divario ancora oggi così pesante. I motivi storici sono tanti e tutti ben conosciuti. Negli ultimi anni sembra si siano attutiti, almeno sulla carta, ma a fomentarli ci pensano i fenomeni. Ecco un tipico esempio: De Magistris: “La Lega ed i suoi accoliti agiscono con odio verso il Sud”.
Da “accolito” vorrei raccontarvi un aneddoto dedicato proprio al Sig. Sindaco di Napoli. Lui non lo sa ma io conosco la città di Napoli molto bene e non per via turistica o letteraria ma per via del lavoro avendo lavorato a periodi e per anni in quel di S. Giovanni a Teduccio.

Abito in un paese della Bergamasca a pochi chilometri dal capoluogo, sede di una grande industria metallurgica, ora un po’ sbiadita ma pur sempre attiva e…inquinante. Nonostante questa si è costruito un termovalorizzatore che nelle intenzioni doveva essere utilizzato per smaltire i rifiuti solidi urbani (RSU) e assimilabili provenienti dai comuni della provincia di Bergamo, raggiungendo una piena autonomia.
Questo ha funzionato per un po’ finche qualcosa è cambiato, la destinazione finale di molti rifiuti è diventata il termovalorizzatore di Dalmine dove, è stato calcolato, vengono scaricati circa 600 tonnellate di rifiuti la settimana provenienti dalla Campania. Correva l’anno 2004 quando dalla Campania arrivarono i primi camion (nuovi) carichi di rifiuti (e di percolato) per l’inceneritore, qualcuno si ribellò ma tutto fini nel dimenticatoio e ancora oggi continuano ad arrivare a tonnellate. Trattandosi di una categoria di rifiuti diversa da quella della spazzatura urbana, non è necessaria un'autorizzazione regionale. Chiaro che si sta aggirando la legge che prevede un accordo formale tra Regioni sul principio di leale collaborazione. I trattati e le convenzioni in Italia sono solo dei pezzi di carta e inoltre basta un decreto del governo per autorizzare la Campania a conferire i suoi rifiuti in altre regioni.  Ottocento chilometri, dal Napoletano a Dalmine. Ne fanno di strada, quelle tonnellate di rifiuti che da un impianto di lavorazione a Giugliano, in Campania, arrivano all’inceneritore dalminese. Ma cosa c’è di così strano in tutto questo, niente di particolare, l’inceneritore brucia tutto quello che riceve senza distinzione di buono o non buono emettendo i suoi fumi inquinanti.
Ora la Lombardia è la regione che versa più tasse allo Stato ricevendo, in cambio, meno trasferimenti in termini di spesa pubblica. In questi anni, infatti, il residuo fiscale della Lombardia ha raggiunto la cifra record di 47  miliardi-anno 2013 (fonte: Eupolis) e 54 miliardi-anno 2015 (fonte: CGA di Mestre).
Questo per dire che anche noi cittadini di Dalmine siamo piccoli produttori di questo residuo fiscale che è poi utilizzato dalle regioni che ne hanno bisogno, come la Campania; allora io dico: noi Le diamo i soldi, Lei vende i suoi rifiuti, perché gli inceneritori Le fanno schifo, e li manda all’inceneritore (privato) fuori casa nostra, quindi noi respiriamo da sempre i suoi veleni, che abbiamo anche pagato. Chiaro sig. Sindaco, prima di darci degli “accoliti pieni di odio” ci pensi bene e ci ringrazi perché altrimenti sareste pieni di immondizia come al tempo di Bassolino con cannoni al profumo contro i cattivi odori.
 

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Stoccaggio ecoballe di Taverna del Re      Dalmine - Piazza Camozzi anno 1912   Inceneritore di Dalmine 


Dalmine, settembre 2019   fac/