Le visite pastorali dei Cardinali Visconti e Pozzobonelli.

La visita pastorale del Card. Federico Visconti ebbe luogo nell’anno 1685. Volle che i parroci gli esibissero la descrizione particolareggiata delle singole chiese.  Della chiesetta di S. Giorgio si dice che misurava 25 cubiti (m 15) di lunghezza e 10 (m 6) di larghezza. Sono le attuali dimensioni. Il coro è protetto da un arco, il resto dell’oratorio da travi e laterizi. Ha una suppellettile sufficiente e proporzionata ai bisogni. Vi è un beneficio semplice sotto il titolo di S.Giorgio. Ne è titolare un tal Abate Francesco de Simeonibus. Il reddito è circa lire 600 di moneta bergamasca che provengono dall’affitto di circa 1.100 pertiche di terra. Nella visita regionale fatta per incarico dell’Arc. di Milano, dal Canonico Antonio Vismara c’è una notizia importante che si riferisce all’origine dell’oratorio di S. Giorgio. Vi si dice infatti che esso fu edificato anticamente dalla parrocchia di Sforzatica della quale fa parte e dalla quale dista circa 1000 passi (metri).
Questa asserzione, mentre documenta da una parte l’antichità della chiesa, esclude dall’altra la presenza d’un qualsiasi patronato di cui non si fa mai cenno neppure indiretto in nessuno scritto antico. Il 29 marzo 1754 è a Dalmine in visita pastorale l’arcivescovo di Milano Card. Pozzobonelli. In quell’epoca il numero dei parrocchiani di Sforzatica S.

   C21 Chiesetta

Andrea è di 440. Il giorno di S. Giorgio si celebravano nella chiesetta almeno sei messe.  Titolare del beneficio è un tal Rev. Calino abitante a Bergamo. Tra gli atti della visita vi è anche quest’inciso. Non vi è nessun autentico documento intorno all’erezione del beneficio. Una cosa però risulta certa, e cioè che la collazione di esso era sempre fatta dagli arcivescovi di Milano. Altra prova questa che non vi era nessun patronato.
Quella del cardinale Pozzobonelli fu l’ultima visita fatta dagli arcivescovi di Milano nella nostra contrada perché, dopo la sua morte nel 1784, la pieve di Verdello e quindi Dalmine, passò sotto la giurisdizione del Vescovo di Bergamo. Nel 1785 con decreto in data 12 luglio il vescovo di Bergamo Mons. Dolfin, in seguito a domanda del parroco di Sforzatica don Giuseppe Sciatti, univa il beneficio semplice di S. Giorgio al beneficio parrocchiale cui addossava alcuni oneri in favore della chiesetta. Cessava così un istituto il quale benché avesse giovato ben poco a Dalmine, per il fatto che il titolare non avendo l’obbligo della residenza non era mai in luogo, pure fu motivo per ricordare Dalmine negli atti delle visite pastorali che sono fonti copiose e preziose di notizie.

Dalmine, maggio 2010