UNA FAVOLA DI NATALE
Nella notte di Natale, il 24 di dicembre, tutti i bambini del mondo si lasciano trasportare dalla fantasia e dall'immaginazione, sognando ad occhi aperti. Esistono tante fiabe e racconti di Natale che possono essere narrati. Sentimenti di amicizia, di bontà e di pace, rinascono il 25 dicembre per far sperare e sognare un mondo migliore, infatti si dice che a Natale siamo tutti più buoni. Leggi le favole e i racconti di Natale ai tuoi cari e vivi le storie dei personaggi di natale. Era la notte di Natale. Nella calma della foresta, la neve scendeva copiosa e rendeva ancora più silenzioso il silenzio. Nella baita, la calda luce del camino, disegnava sul muro strane forme e nel lettino, sotto una calda coperta, Luca ascoltava la favola di Natale che il nonno gli stava raccontando:BC04 BabboFinlandia
“Vedi Luca, devi sapere che le stelle non sono nate senza un motivo. Tantissimi anni fa, in una notte come questa, un bambino più o meno della tua età, guardava fuori dalla finestra. Era una notte buia e silenziosa e il cielo era nero e scuro, non c’era neanche la luna, perché non esisteva. Quel bambino si sentiva solo, ma tanto solo, così solo che espresse un desiderio con una tale forza che si alzò un forte vento e tantissimi dei fiocchi di neve che scendevano, come in questo momento, volarono nel cielo, riempendolo di puntini bianchi e la luna comparve per la prima volta nella sua storia per proteggerli. Da quel momento tutti gli uomini guardarono le stelle quando volevano esprimere un desiderio. Tornando a quel bambino, pochi minuti dopo la comparsa delle stelle, sentì grattare alla sua porta, la aprì e vide davanti all’uscio una cesta e nella cesta, un cagnolino infreddolito che lo fissava con i suoi occhioni. Da quel momento quel bambino non si sentì mai più solo, neanche per un istante”. Il nonno fissò Luca per vedere se si era addormentato, il bambino invece era attento e lo fissava a sua volta. Distolse lo sguardo e lo rivolse alla finestra. La neve scendeva sempre più fitta. Luca guardò ancora il nonno:” Anch’io nonno ho il mio desiderio. Vorrei che ogni anno della mia vita, in questa notte, tu mi racconti una fiaba!”. Il nonno sorrise intenerito e una lacrima spuntò nei suoi occhi. Luca era in piedi davanti alla finestra del suo appartamento. Era la notte di Natale. I suoi figli alle sue spalle, stavano aprendo i pacchi con una gran foga. Luca fissava tra i fiocchi di neve e il suo pensiero vagava nella folla dei suoi ricordi, quando il suo sguardo cadde sulla strada, dove alla luce bianca di un lampione, un vecchio mendicante stava controllando nella spazzatura: forse sarebbe riuscito a trovare la sua cena?! Come se sentisse lo sguardo di Luca addosso, si voltò verso di lui e sorrise, Luca ricambiò il sorriso, senza rendersi conto del perché. In quell’istante si sentì tirare la stoffa dei pantaloni:” Papà, papà guarda che bello il mio garage nuovo!”. Luca accarezzò la testa di suo figlio e ritornò con lo sguardo alla strada ma anche se erano passati solo pochi secondi, il mendicante era scomparso….fu in quell’istante che la favola più bella che aveva mai sentito comparve nella sua mente.


GLI ZOCCOLI
Questa leggenda risale ai tempi in cui i Barbari invasero la Gallia devastandola. Il mondo gallo-romano stava crollando e i contadini fuggivano all'incalzare delle orde di Attila e di Genserico. Fra i contadini in fuga c'erano anche San Crispino e San Crispiniano, (morti a Soissons, 25 ottobre 286), sBC23 Zoccoliecondo la tradizione celebrativa, erano due giovani cristiani inviati da Roma nella Gallia Belgica come missionari; qui diffondevano il Vangelo e si mantenevano esercitando il mestiere di calzolai. La notte di Natale, tremanti di freddo e di fame, essi bussarono alla porta di una misera casupola di Crespy en Valois. Poco dopo comparve una donna in lacrime, e con voce tremante per il freddo e rotta dai singhiozzi narrò che pochi giorni prima, suo marito era stato ucciso dai Vandali. Ora le rimaneva solo un bambino di due anni che piangeva in una culla. "Ha fame. I vandali ci hanno portato via tutto e abbiamo tanto freddo; per l'ultima fiammata ho bruciato persino gli zoccoletti del mio piccino”.
I due santi, commossi, andarono ad abbattere un albero nel bosco vicino e svelti svelti intagliarono due rozzi sandaletti che posarono davanti al focolare spento. Poi s’inginocchiarono in preghiera. Ed ecco che miracolosamente i truccioli che avevano gettato nel camino si misero a danzare e a brillare. Non erano più trucioli di legno ma pepite d'oro. E così Crispino e Crispiniano furono proclamati patroni dei calzolai. Gli zoccoli di legno da allora furono considerati un simbolo natalizio; ogni anno, colmi di dolci o semplicemente decorati a vivaci colori, ornano le case o si regalano.


LA FAVOLA DEL PRESEPE
La storia del Presepe, come noi la conosciamo, è attribuita a San Francesco. Si racconta che due settimane prima del Natale 1223 San Francesco allestì a Greccio il primo presepe nel luogo dove un ragazzo aveva lanciato un tizzone, che inaspettatamente era volato a una distanza di oltre un miglio, e dove ancora oggi si rappresenta, ogni Natale, la “Rievocazione Storica del Primo Presepio del Mondo di Greccio”, che vede la partecipazione di personaggi in costumi medievali ed è realizzata in sei quadri viventi.
Francesco amava il Signore con tutto il suo essere e voleva ricordare agli uomini la nascita di Gesù nella povertà e nei disagi. Per questo organizzò un vero e proprio " teatrino dei mimi" con bue ed un asino veri. Intagliò la figura di un bambino e lo pose nella mangiatoia. La notizia si sparse ed una gran folla si avviò con le torce per quel ripido cammino, verso la grotta. E Francesco parlò con gran commozione a quella gente. San Francesco era molto felice il giorno della nascita di Gesù, da desiderare che tutti lo fossero come lui. E non solo gli uomini, ma anche gli uccelli e tutti gli altri animali. Francesco voleva persuadere l'imperatore ad emanare un editto per decretare che il Natale del Signore, gli uomini provvedessero generosamente ai poveri così come agli uccelli, al bue e all'asino. Così pure, che quel giorno tutti i poveri abbiano in dono dai ricchi, copiose ed ottime vivande. Il successo dell'idea del presepe, propagandata prima dai francescani, poi dai domenicani, ed infine dai gesuiti, fu travolgente e si impose in tutto il mondo cattolico.
Soltanto che da celebrazione con personaggi in carne ed ossa, si trasformò via via in presepio immobile, fatto di statuine di legno, pietra, terracotta. In qualche periodo storico, specialmente nella Napoli del '700, divenne un simbolo di ricchezza, di moda; i nobili facevano a gara a commissionare agli artigiani il presepio più bello


 

   

 



STORIA DEL PRESEPIO
In tutto il mondo durante il periodo natalizio, laddove i cristiani festeggiano l'incarnazione di Dio, esiste l'usanza di costruire presepi nelle case e nelle chiese. I presepi sono rappresentazioni artistico- figurative della nascita di Gesù. Nella capanna vediamo la Sacra Famiglia e i pastori, sullo sfondo l'asino e il bue. L'adorazione dei saggi d'Oriente, i tre Re Magi, viene inclusa nel paesaggio il 6 gennaio.  
Gli evangelisti Luca e Matteo furono i primi a descrivere la storia dell'incarnazione di Cristo. Già nel Quarto secolo troviamo a Roma (nelle catacombe) immagini della natività. L'origine esatta del presepio è difficile da definire, in quanto è il prodotto di un lungo processo. È storicamente documentato che già in tempo paleocristiano, il giorno di Natale nelle chiese venivano esposte immagini religiose, che dal decimo secolo assunsero un carattere sempre più popolare, estendendosi poi in tutta l'Europa. Comunemente il "padre del presepio" viene considerato San Francesco d'Assisi , poiché a Natale del 1223 fece il primo presepio in un bosco. Allora, Papa Onorio III, gli permise di uscire dal convento di Greggio, così egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia. Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere. Nella Cappella Sistina della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, si può ammirare uno dei più antichi presepi natalizi. Fu realizzato in alabastro nel 1289 da Arnolfo da Cambio e donato a questa chiesa.
Si considerano precursori del presepio anche gli altari gotici intagliati con immagini della natività, che non fu possibile rimuovere. Uno di questi altari con il gruppo dei tre Re Magi si trova in Austria nella chiesa di S. Wolfgang nella regione di Salzkammergut.
Un periodo fiorente di presepi fu il Barocco. Prime notizie certe di presepi di chiese si rilevano dalla Germania meridionale quando, dopPresepio di Sforzatica-Dalmineo la Riforma i Gesuiti riconobbero per primi il grande valore del presepio come oggetto di preghiera e di raccoglimento, nonché mezzo di informazione religiosa.
L'arte dei Presepi visse un periodo aureo nel 18o secolo, quando si cominciò ad ampliare e completare la storia di Natale con stazioni ed episodi, sia nei presepi delle chiese e dei castelli, sia nelle case della gente comune. Nel museo di Bressanone è possibile ammirare il più famoso di questi "presepi annuali" composto da più di 4.000 figure, realizzato da Augustin Propst e dal suo fratellastro Josef, di Vipiteno. La fine del 18° secolo fu contrassegnata dall' Illuminismo e dalla Secolarizzazione. In alcuni luoghi vennero vietati i presepi: soprattutto in Baviera si dovettero eliminare tutti i presepi dalle chiese, e furono portati nelle case contadine per evitarne la distruzione. La conseguenza fu che nei contadini crebbe l'interesse per l'arte raffinata dei presepi, così che essi stessi cominciarono ad intagliare le figure.
A cavallo dei due secoli diminuì sensibilmente l'interesse per i presepi, ma ci furono dei collezionisti che impedirono che molte rappresentazioni andassero irrimediabilmente perdute. Ne fu un esempio Max Schmederer, consigliere di commercio di Monaco, che raccolse presepi di tutto il mondo e lasciò in eredità ai suoi posteri una delle più grandi collezioni di presepi del mondo, che oggi è possibile ammirare al Museo Nazionale di Monaco di Baviera.


Dalmine, novembre 2009  -  fac/