q706vicolosforzaVicolo Sforza. Non c'entrano per niente gli Sforza di Milano, ma un cittadino di Bergamo, che si chiamava Sforza Torre e che aveva proprietà anche a Sforzatica. Il vicolo in questione è a fondo chiuso si trova in centro al paese di Sforzatica, derivazione di via Dante tra le vie Umberto I e Via A. Volta. Nella sua relazione del 1598 il parroco di S. Andrea, Pietro Muzio, aveva fatto presente che “ne ha figli pubblicamente” da più giovani donne che si succedono nella sua abitazione con l’incarico di "serva". La parte di Sforzatica in cui abitava era soggetta alla parrocchia di S. Maria. Da qui il contenzioso su chi dovesse battezzare il/i bambino/i. Padre Calvi nel suo diario di cronaca giornaliera gli dedica un paragrafo sotto il titolo “Prodigi di natura”: “Mancò a gl’occhi nostri un prodigio della natura, che fù Sforza Torre Gentiluomo della patria in età di 93 anni, di così prodigiose forze dotato, che fino ad anni ottanta ebbe figli (.) di novant’anni saltava fossi di larghezza d’un Carro, portava spada, & arcobugio di libre otto grosse di peso, onde con li arnesi non era minore la carica di dodici libre. Sopra 80 anni con la Spada alla mano fece rincular cinque spade, che assalito l’havevano, & poco prima sette con la morte d’un Capelletto (soldato di cavalleria leggera) da lui ucciso. In più fresca età pigliava una palla di sessanta, & ponendo la picca in piedi, di sopra via la scagliava con ogni facilità, levava con una mano il contrapeso del fieno, con altri tratti segnalata forza a tutta la città ben noti.”
Calvi, Effemeride, Vol. II, pag. 470 - Da qui il nome al vicolo in questione “Vicolo Sforza”.
Alla data del 1630 nell’elenco delle entrate per la costruzione del campanile di S. Maria d’Oleno si trova la notizia di un legato costituito da Sforza Torre in memoria della moglie, “Madonna Locretia Pina”.

 

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Dalmine, novembre 2020 fac/