La storia di Dalmine attraverso fotografie e cartoline d'epoca.
Scatti fotografici e cartoline per raccontare la storia della mia città e per testimoniare, in modo visivo, un recente passato. Foto elaborate su monumenti o edifici d’epoca, case coloniche e spazi rurali, ville, piazze, ma anche su personaggi e volti d’epoca. Rilettura personale di temi già trattati ma con filtri diversi. Si dice scatto, fotografia, cartolina e subito si pensa a vedute convenzionali, ma ogni immagine nasconde sempre un po’ di vita vissuta e testimoniano il lento scorrere del tempo e il cambiamento dei costumi di una città. L’idea di questo viaggio è di camminare a ritroso nel tempo con l’intenzione di produrre una visione della città del tutto personale.


 
   
 
 - Anno 1893 - Planimetria del territorio al tempo dei tre comuni di: Sforzatica, Sabbio Bergamasco e Mariano al Brembo con i relativi confini
- Veduta su Viale Locatelli  -  Il comune si sviluppa attorno alla fabbrica, in primo piano viale Locatelli e via Sabbio,  le Ville, il velodromo, il tennis, la piscina, la pensione privata, la statale 525, l’autostrada con il casello e sullo sfondo Sabbio Bergamasco.
- Viale “Giulio Benedetti” (ora Viale N. Betelli). Si nota la scuola elementare “Antonio Locatelli” (poi scuola media Camozzi, e ora scuola G.Carducci) eretta nel 1929.

 
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 -  La Dalmine Spa è una società nata nel 1906 e dedicata alla produzione di tubi in acciaio senza saldatura, bombole e componentistica auto, con un processo integrato a partire dal rottame di ferro. La società, ora,  fa parte del gruppo Tenaris (a sua volta parte del gruppo Techint) e per questo i suoi prodotti sono venduti con il marchio TenarisDalmine.


   
- Veduta aerea d’insieme, in primo piano il Viale Giulio Benedetti (ora Viale Betelli), il cinema aziendale Dalmine, la chiesetta del Geröl e la scuola elementare Antonio Locatelli (ora Camozzi). Sullo sfondo l’antenna e i capannoni dello stabilimento Dalmine.
- Due vedute di Sforzatica, anni ’30. Vista da Sud e vista da Nord.

 
     
         
   
         
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 -  Piazza Camozzi: Collocata nel centro di Dalmine, nel giorno dell’inaugurazione (9 settembre 1912) del busto marmoreo, realizzato dallo scultore Siccardi, a Gabriele Camozzi, patriota (oggi il monumento è rovinato-nel 2018 il busto è stato riparato e riposizionato da un ente no profit). Sulla facciata di palazzo Camozzi, si nota la scritta “Albergo Dalmine”.
 -  Villa Camozzi, lato sud, prima dell'abbattimento dello stallo del malghese per fare il primo deposito di biciclette, dal 1927 al 1938, è stata la sede del Comune unificato di Dalmine. 
-    Dalmine: la proprietà Camozzi, sede del Comune, demolita per far posto al deposito di biciclette ed alla casa di riposo.
 -  Casa Colonica Camozzi: Cortile interno, già proprietà dei Canonici Lateranensi. Demolita nel 1937 per far posto al parcheggio autobus. 
-    Via Gabriele Camozzi.
-    Sabbio 1956: Vecchio cimitero Napoleonico di Sabbio Bergamasco. Dismesso nel 1963 e demolito completamente. Ora funziona il cimitero nuovo in Via Cimitero.
-     Ingresso nuovo cimitero di Mariano e ciò che resta a ricordo del vecchio cimitero di via Osio dismesso nel 1939.
-    Ingresso del vecchio cimitero Napoleonico di Sforzatica S. Andrea aperto per la prima sepoltura l’8 aprile 1810 per il bambino Francesco Rovaris, da qualche giorno morto in casa appena nato, sepolto nel nuovo cimitero appena inaugurato. L’ingresso del cimitero era protetto da una porta in legno alta tre metri con due ante per un’apertura di due metri. Il cimitero di forma quadrata con muri di recinzione alti due tre metri, viale centrale e vialetti laterali, tombe scavate nella terra. Non è più in uso dal 1966 ma è ancora visitabile (oggi 2020). Ospita la tomba del garibaldino e gen. Luigi Enrico dall’Ovo (1821-1897) e del gen. Felice De Chaurand de Saint Eustache e di caduti del bombardamento. Lungo il viale d’ingresso piccole lapidi dei caduti delle due guerre. Lo scrittore Aldo Villoresi in un libro ha ipotizzato, sulla base di testimonianze famigliari, che Evita Peron, tra il 1956 e il 1974, fosse stata sepolta in questo cimitero sotto il nome di Maria Maggi ved. De Magistri. A Dalmine-Sforzatica dal 1966 funziona il nuovo cimitero principale in "Viale della Rimenbranza". Le immagini e le storie che sa offrire questo luogo sono sempre sorprendenti e interessanti.
 
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 ex mulino di Sforzatica   progetto del mulino    zona mulino con acqua
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 ex mulino di Dalmine   macina del vecchio mulino   Vecchio asilo di Mariano 
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Vecchio Asilo di Mariano    Sforzatica: Via Dante     

-   A Dalmine la relazione del 1596 del capitano veneto Giovanni Da Lezze certificava che vi erano 3 mulini ad acqua lungo la Coda di Serio: uno a Sforzatica e due tra Dalmine e Mariano.
Posto a nord dell’abitato Sforzatica: Via dante incrocio con via Betelliato di Sforzatica, ancora oggi è visibile il salto dell’acqua. Nello stato d’anime del 1574 il parroco di S. Andrea annotava che nel territorio di Dalmine vi era il mulino del Conte Gio. Batta Callepi. In un documento dell’anno Mille a Dalmine si parlava già di un mulino, probabilmente alimentato con le stesse acque del mulino di Sforzatica. Il 14 aprile 1576 il mulino venne acquistato dai Canonici Lateranensi, che estesero così ulteriormente i loro possedimenti in Dalmine. Nel censimento del 1597 non si menzionava più il precedente proprietario. Un altro mulino esisteva a MARIANO e dava il nome a una contrada, chiamata anche Contrada della Piazza. Era una delle tante proprietà dei Brembati.
A Mariano nel 975 esistevano lungo il Brembo due mulini sulla riva del fiume Brembo. La roggia che alimentava questi mulini ricavava l’acqua, non dal fiume Brembo, la cui sede è 20/30 metri sotto il livello della pianura, ma dal fiume Serio, come è raccontato in una pubblicazione del 1932 del generale de Chaurand. Nel 1600 ca il molino di Sforzatica fu di proprietà dei Conti Calepio. Essi godevano del privilegio del dazio sulle pietre da molino che si costruivano nella valle Calepio, privilegio che gli fu confermato nel 1554 dalla Repubblica Veneta.
Il mulino di Sforzatica, i cui ultimi proprietari furono i sigg Passera, fu demolito nel 1989. L’acqua, per il funzionamento era quella della Roggia Serio Piccolo o Coda di Serio, derivazione della Roggia di Serio in quel di Treviolo.
-       Ex mulino di Dalmine Centro, ora incrocio tra via Camozzi e via Cavour. Macina del vecchio mulino di Dalmine ancora esistente e depositata sotto un albero nel cortile interno del vecchio mulino, oggi negozio di scarpe.
 -      Vecchio asilo di Mariano (da una vecchia cartolina) della Divina Provvidenza.   
-      Sforzatica: Via Dante incrocio con via Natale Betelli prima della ristrutturazione della zona.


  

   
         
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 -   Villa Camozzi: precisamente il lato est di palazzo Camozzi. E' stata abbattuta per costruire il parcheggio delle biciclette nel 1936/37. Per alcuni anni aveva ospitato il museo dei cimeli risorgimentali di Gabriele Camozzi e nell'ala sud aveva ospitato il comune di Dalmine fino alla costruzione del nuovo edificio. Il giardino, la parte davanti alla villa, è stato realizzato abbattendo la vecchia fornace. La villa fu costruita dal padre di Gabriele tra il 1819 (quando ebbe il titolo di conte) e il 1843 (anno del catasto austriaco, dove appare la villa).  
-      Villa Danieli Camozzi: E’ raffigutata la “Torre Camozzi” (oggi riveduta in Torre Suardi). Ancora oggi rimane uno dei simboli più significativi di Dalmine
-      Dalmine, Via Gualtiero Danieli.
--     Trattoria di Mariano "ol Cèrbel" in via Osio dove si mangiava la porchetta, gestito per molti anni dalla famiglia Gerbelli, da qui il nome allo stabile. Si noti sul lato dx il cartello del Touring indicante l'abitato di Mariano.
-      Villa Danieli Camozzi: Particolare del cortile interno della villa.
-     Fabbricato acquistato dal parroco del Brembo assieme al terreno dell'azienda Asmara, dalla Pro Dalmine, ed adibita a sei abitazioni popolari col nome di "Casa S. Giuseppe". Negli anni 2.000 ceduta al comune di Dalmine che la demolì per rendere sicuro l'incrocio tra via XXV aprile con Via Pesenti.

 

   
         
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Sforzatica: vicolo Sforza   Mariano     Mariano
 
  - Via Gualtiero Danieli: (genero di Gabriele Camozzi), molti di questi edifici verranno demoliti nel 1938 per far posto alla fontana di Piazza “Caduti 6 Luglio 1944” ed a nuovi insediamenti abitativi e commerciali “ i famosi portici di Dalmine centro”.
- Edifici con abitazioni e negozi demoliti nel 1938 per far posto a una nuova piazza con fontana denominata 20 Marzo 1919, (ora Piazza Caduti 6 Luglio 1944).
- Dalmine centro, anni ’40: Casa colonica demolita per realizzare il parcheggio per autobus.
- Sforzatica: Vicolo Sforza - non c’entrano gli Sforza milanesi, ma un cittadino di Bergamo che si chiamava Sforza Torre, aveva proprietà a Sforzatica. Ebbe molti figli, da giovani donne che si alternavano nella sua abitazione in qualità di “serva”. Ebbe figli fino a 80 anni e visse fino a 93 anni.
-   Mariano 1981: PiazzaCastello e sagrato della Chiesa                -   Mariano anni '20: foto chiesa e sagrato



     
-    Palazzo Camozzi verso via Camozzi. Notare l’evoluzione nel tempo con la “Torre Suardi”. Sull’edificio l’insegna della “Cooperativa di Dalmine” e sull’angolo di dx la targa che indica il nome della piazza di quel periodo “20 Marzo 1919”.
-    La medioevale “Torre Suardi”, erroneamente conosciuta fino al 2010 come “Torre Camozzi”.  Ricordiamo che “Bernarda Visconti (nata nel 1353 e morta a soli 23 anni) era la prima moglie del Cavalier Giovanni Suardi (morto nel 1402), capo dei Ghibellini in Bergamo e grande proprietario terriero a Dalmine (compresa la torre). Giovanni Suardi e Bernarda Visconti si sposarono in Città Alta il 16 gennaio 1367. Nel 1498 la torre passò di proprietà ai Canonici Lateranensi, grandi proprietari e affittuari in Dalmine. Nel 1787 ne diviene proprietario Ambrogio Camozzi, appartenente a una famiglia di nobili bergamaschi. Nel 1933 la famiglia Camozzi-Danieli vende alla Dalmine tutte le loro proprietà tra cui la torre. Dal 2007 ne è proprietario il comune di Dalmine. La torre ospitò il pianoforte, ora in Rocca, dove si suonò per la prima volta l’inno di Garibaldi e, si dice, anche il cavallo imbalsamato del gen. Camozzi. A breve (sett. 2014) partiranno i lavori di ristrutturazione della vecchia torre.
-    Campanile di Sabbio con l’orologio, posizionato più in alto rispetto all’origine per aiutare i contadini a verificare il tempo di godimento dell'acqua di irrigazione. Al centro della torre un bellissimo leone di San Marco in pietra (1770) opera dello scultore Sforzatichese Antonio Maria Pirovano.
-    Torre Medioevale di Sforzatica S. Andrea, bella e massiccia, testimone del ruolo svolto in passato dalla comunità.  Nel 1343 Montone dei Capitani di Mozzo, un’antica famiglia dell’aristocrazia feudale bergamasca, possedeva torri a Spirano, Ponte San Pietro e una anche a Sforzatica a protezione di un sedime (Francois Menant, Bergamo comunale, storia, economia e società). Nel 1616 fra Celestino Colleoni scriveva che Sforzatica un tempo “havea un Castello assai forte, hor è distrutto”. Una ristrutturazione ha creato un’apertura alla base che ne falsa la struttura e lo scopo difensivo.
-    Portone d’ingresso in granito e cotto, con sovrastante affresco, ora sbiadito, della Cascina Nuova in località Sforzatica S. Maria.



   
 
 -    Guzzanica: La torre medioevale. E' consolidata la notizia che a Guzzanica intorno all'anno mille vi fosse un castello, non è dato sapere pero' (non ci sono documenti in merito) se il nostro torrione facesse parte del ''castrum de Jusanica''.  E' probabile invece che il nostro torrione fosse parte integrante di difesa di una cascina fortificata. La torre oggi è abitata da una famiglia che vi risiede sin dal 1900, ed è di loro proprietà dal 1983. Negli anni '60 la parte alta era adibita a ''colombaia'' per il ricovero e l'allevamento di colombi. La peculiarità della torre, alta 9 metri per tre piani abitabili, è la disposizione delle scale interne, tutte appoggiate al lato nord , mentre le stanze danno sul lato sud con le pareti che seguono l'andamento circolare della torre stessa. Una leggenda metropolitana racconta che anticamente tale proprietà fosse dei Vescovi di Bergamo e che nei terreni vicini vi fosse nascosto '' il tesoro dei Vescovi'' ...il problema è sapere dove...
-    Sforzatica: Vicolo d’ingresso ad un casa colonica dei Camozzi. Sul portone d’ingresso è ben visibile lo stemma della famiglia.
-    Sforzatica: Via Campanile, ora via Carrara. Sull’angolo e visibile la vecchia santella, ora demolita per far posto a nuove costruzioni. Una nuova Santella, più moderna, è stata eretta in via Carrara.
-    Dalmine, Bagina anni ‘30: Lavatoio pubblico del quartiere operaio Garbagni.



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villa Pesenti    villa Pesenti    villa Pesenti in origine
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villa Dall'Ovo-Poletti   villa dall'Ovo-Poletti    villa dell'umanista  M.A.Carrara 
 
  • Dalmine Brembo: Villa Pesenti ubicata a Brembo di Dalmine (tre immagini). Il complesso della "villa Pesenti" che si vede nella foto all'inizio dell'800 era una "casa massarizia" appartenente ad Ermenegildo dall'Ovo. Successivamente passò nella proprietà di Giuseppe Lazzarini di Osio Sotto. I fratelli Pesenti, commercianti di Bergamo, la comprarono nel 1845 e la trasformarono nella loro villa di campagna.
  • Sforzatica: Villa Dall’Ovo Poletti sede di una sala museo (Sala Garibaldi, è sede dell’ Ass. Archivio e Bibblioteca Dall’Ovo Poletti-Onlus che conta più di 11.000 volumi gran parte del 700 e dell'800) con le pareti interamente affrescate da Marco Ravasio nel 1850-51, con la consulenza di Luigi Enrico dall’Ovo, con motivi che si rifanno a episodi del Risorgimento. Fu in questo palazzo che circa duecento camicie rosse bergamasche giurarono fedeltà a Giuseppe Garibaldi, pochi giorni prima di partire alla volta di Quarto. La famiglia dall’Ovo, di origine venete, si stabili a Bergamo nel 18° secolo e acquistò verso la fine del 700 le proprietà e la villa della famiglia Cassotti.
  • Guzzanica: Ex villa dell’umanista Michele Alberto Carrara.

 


 
 
   
 - Dalmine: Casa Colleoni in Via V. Veneto. Nel cortile retrostante, il 20 marzo 1919, Benito Mussolini tenne lo storico primo discorso agli operai dello stabilimento. Nel 1932 ospitò la prima farmacia di Dalmine.
-  Mariano, anni ’30: Piazza Vittorio Emanuele II, monumento ai caduti della grande guerra 1915-18; Chiesetta di S. Rocco.
-   Dalmine, anni ’50: Trattoria “Sport” di Via Vittorio Veneto. - Una delle prime e poche trattorie con alloggio esistenti nel comune nella prima metà del secolo scorso, esiste ancora oggi come “Bar Sport.


   
         
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- Ol "cassinett" cascina in zona Santa Maria. Vi risiedevano molte famiglie di contadini.
- Mariano 1971: "stall del Gimond" - Tipico divertimento domenicale, gioco delle bocce nel cortile.
- Dalmine Sforzatica:  "stall di Tor". All'interno del cortile una parte era adibita ad abitazioni, una parte al ricovero degli animali e il resto come fienile o deposito attrezzi. (come in tutti i cortili).
-  Dalmine-Sforzatica, anni 60/70 stall di Barù (Fenili) a sforzatica in Via Umberto I° n.9 (Foto: Parimbelli)
-  Sabbio Bergamasco - centro paese, Via Maggiore.  
-  Sforzatica: cartolina spedita nel 1918 - Casa Cornali di Via Colleoni ed edificio di P.zza V.Emanuele III sede del Comune e della scuola elementare con lapide ai caduti (cartolina di Edy Spreafico).
-  Mariano: Grande olmo abbattuto per ristrutturazione abitazioni popolari, presso cascina Bagolaria Mangili   
-   Sabbio: piazza dei caduti. 
-  Torre piezometrica e posa dell'acquedotto di Dalmine in via F. Filzi a Sforzatica. 


 
   
         
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 -  Operai scesi dal tram (gamba de legn, ol tram de Monsa) alla fermata della “Ghisleri” di Via Provinciale (dove si può vedere ancora la pensilina originale in ferro battuto), percorrono a piedi Via Vittorio Veneto per raggiungere la portineria d’entrata dello stabilimento. In seguito la fermata fu portata a Dalmine vicino alla casa del fascio.
-   Dalmine: Inizio di via Vittorio Veneto dalla strada Statale SS.525, ora strada provinciale ex SS 525 del Brembo; sulla destra l’ingresso al velodromo.
- Dalmine, 1908: Edificio della direzione dello stabilimento della Società Anonima tubi Mannesmann.

- Dalmine Portici di Via Mazzini.: progettista Arch, Giovanni Greppi (1884-1960) nel n 1925 viene chiamato a Dalmine dall’ing Garbagni per progettare e realizzare l’impianto urbanistico della nuova città.
-  Dalmine Via Locatelli, anno 1934: autorimessa completamente attrezzata e con distributore di benzina. Sup. mq 754, volume mc4.289, poteva ospitare non meno di 40 autovetture.
-  Dalmine, anno 1934: quartiere ville per impiegati, casa n.70 in costruzione.





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 -   Dalmine: Pensione privata edificata nel 1924 dalla Dalmine S.A., nata per supporto ad impiegati e dirigenti che provenivano da località lontane, la foresteria metteva a disposizione fino a 40 camere da letto, sale da gioco e da ritrovo. Il ristorante poteva servire 120 pasti contemporaneamente, anche per ospiti giornalieri presso gli uffici della Dalmine. Superficie coperta del fabbricato 933 mq per un volume di 11.000 mc.Oggi la pensione privata, da ristrutturare,  diventa la sede della Fondazione Dalmine per i suoi 20 anni..
-    Dalmine: Teatro Civico Comunale, ubicato in Via Kennedy, 3.
-    Dalmine: Poliambulatorio. Costruito dalla Pro Dalmine nel 1942, su progetto dell’arch. Greppi. Nato con lo scopo di dare assistenza sanitaria a ca 25.000 persone. Donato ai dipendenti della società e alle loro famiglie con atto di donazione datato 8 febb 1943 stipulato tra la Soc. Pro Dalmine S.A. e la Federazione Nazionale Fascista della Cassa Mutua di Malattia per i lavoratori del’industria-Ufficio Provinciale di Bergamo. L’immobile, di nuova costruzione, insiste su un’area di 2.522,40 mq. L’edificio è costituito da 64 vani su tre piani ed ha un volume complessivo di mc 7.700.  
-  Rifugi antiaerei    https://www.facoetti.com/index.php/socdalminetenaris/610-rifugi-antiaerei-di-dalmine            
 

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-    Dalmine: A ridosso della cinta muraria dello stabilimento furono costruiti: il Villaggio operaio, la “Bagina” intitolato all'ing. Garbagni e il quartiere per dirigenti e impiegati le “Ville” intitolato a “Leonardo da Vinci”. I lavori iniziarono nel 1920. Il villaggio operaio fu costruito lungo la strada verso Mariano e si compone di fabbricati con appartamenti destinati ai capi officina e a una parte delle maestranze. Il villaggio dei dirigenti e degli impiegati fu costruito in tutt'altra parte, a nord-est verso Sabbio ed è composto di villette a due piani con annessi giardini. I due villaggi in continuo sviluppo, occupavano, compreso le case costruite nell’anno XX, un’area di 135.937 mq, di cui 21.257 mq sono coperti da 88 fabbricati (296 appartamenti pari a 1.460 locali), con un volume complessivo di 162.935 mc, mentre la parte rimanente era destinata a giardini e orti attorno ad ogni casa.
-    Dalmine: L'autostrada BG-MI al casello di Dalmine nell’anno 1930, da notare sullo sfondo le case rurali del borgo di Guzzanica. L’autostrada era a una sola corsia di marcia e attraversa da ovest a est il territorio di Dalmine. Il primo tratto, tra Milano e Bergamo, fu aperto il 24 settembre del 1927 e prolungato fino a Brescia nel 1931. Ora si chiama “Autostrada A4” .  Il tratto BG-MI  oggi è a quattro corsie per senso di marcia mentre il tratto BG-BS è a tre corsie.


 

   

-    Dalmine: Edifici con abitazioni e negozi demoliti nel 1938 per far posto a una nuova piazza con fontana denominata 20 Marzo 1919 (ora Piazza Caduti 6 Luglio 1944).
-    P.zza 20 marzo 1919 in costruzione - Foto scattata il 16 gennaio 1939, due giorni prima dell’inizio lavori di costruzione della fontana.
-    Dalmine, 20 marzo 1939: Inaugurazione della piazza “20 marzo 1919” con monumento centrale in marmo (la fontana - battezzata “pà de saù”), eretta a ricordo nel ventennale dello storico discorso agli operai tenuto a Dalmine il 20 marzo 1919, nel palazzo Colleoni, da Benito Mussolini. La Dalmine S.A. volle incise nel marmo della fontana le parole del Suo discorso. Dopo la guerra il lastrone di marmo, sopra la fontana con le incisioni, fu eliminato.


 

   
         
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 -    Dalmine: La casa del fascio, ubicata in Piazza dell'Impero (ora piazza della libertà) fu edificata tra il 1934-1935. (La Casa del Fascio )
 -    La scuola privata delle elementari di Dalmine: L'edificio è stato realizzato nel 1927 da G.Greppi; ha una cubatura di 5.680 mc ed è circondato da un ampio giardino. Destinata in primo luogo ai figli dei dipendenti della Società, che attraverso la Pro Dalmine provvedeva ad ogni spesa, educando ogni anno, nelle cinque classi, circa 250 alunni. La decisione della Società di costruire in proprio una scuola elementare matura a seguito di anni di complessi rapporti con l'allora comune di Sabbio che, a seguito di convenzioni e oblazioni da parte dell'impresa siderurgica, avrebbe dovuto occuparsi della realizzazione delle scuole, operazione sempre rimandata. La situazione venne sbloccata quando, nel 1927, Sforzatica, Mariano al Brembo e Sabbio Bergamasco vennero riuniti amministrativamente nell'unico comune di Dalmine. La scuola è passata poi alla Provincia, ora è tornata ai privati, da poco è stata ristrutturata e ampliata (2010).
-    L’asilo Infantile: Costruito nel  1926 su progetto dell’arch. Greppi. Ospitava ogni anno 60 figli dei dipendenti, ai quali, attraverso la Pro Dalmine, venivano distribuiti gratuitamente indumenti e refezione. Sup. 332 mq, Volume 1.916 mc.
Dalmine-Brembo: scuola elementare del nasciente quartiere di Brembo - costruzione scuola materna (asilo)


 

   

-    Dalmine: La casa di riposo 20 Marzo 1919: Costruita nel ventennale del discorso di Mussolini, inaugurata nel 1940, era destinata ad accogliere, a intere spese della Società, i vecchi operai della Dalmine. Nel periodo bellico il fabbricato è stato momentaneamente (poi permanentemente) utilizzato per la Scuola Tecnica Industriale e per le altre istituzioni coordinate dal Centro per l’istruzione Professionale della Dalmine. Ora è centro dell’università di Ingegneria.
-    Dalmine: L’attuale direzione dello stabilimento della Dalmine S.p.A. (ora Tenaris-Dalmine). Edificato nel 1938 su progetto dell'architetto G. Greppi. Il nuovo palazzo della Direzione della Soc. An. Stabilimenti di Dalmine (dal 1939 Dalmine s.a.), era funzionalmente studiato per ospitare nel corpo centrale gli uffici di presidenza, direzione e consiglio d'amministrazione, nei corpi laterali l'amministrazione e gli uffici tecnici.
-   Dalmine: Le scuole Elementari “Camozzi” di Viale Natale Betelli (ora G.Carducci).  Edificato nel 1929 su progetto ing. G.Paleni (1888-1960)  Ha funzionato come scuola elementare fino al 1963 quando con la costruzione dell’edificio di via Manzoni, la scuola elementare si spostò nel nuovo edificio lasciando questo edificio alla scuola media. Dal sett. 1999 è tornato ad essere scuola elementare. Dal 1995 era gia stata spostata in questo edificio la scuola elementare del Centro “Renzo Pezzani”.


 

   
         
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Cascine di Mariano    Cascine di Mariano    

-    Dalmine-anni '30: La cascina colonica "Macallè" destinata a ricordare ai lavoratori l’amore per la terra ed a servire da guida all’agricoltura locale con coltivazioni e attrezzature, naturalmente dopo le sanzioni economiche cui era soggetta l'Italia. L’azienda agricola, di proprietà della Pro Dalmine, era composta da 14 gruppi colonici (cascine), con 100 ettari di terreno, tutti nel comune di Dalmine, interamente a coltivazione e con 70 capi di bestiame da latte. Alcuni gruppi erano precedenti all’insediamento industriale altri vennero costruiti nella seconda metà degli anni ’30 e ad essi vennero attribuiti nomi legati alle vicende coloniali: Macallè, Adua, Addis Abeba e Asmara.
-    Dalmine, anni ’30: Azienda agricola della Pro Dalmine denominata “Adua” in Via G. Marconi
-    Dalmine, anni ‘30: Gruppo di case coloniche denominate “Adis Abeba” site in Via Cave, località Mariano.


 

   
         
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  -    Dalmine-Brembo: La cascina del Zurzi, una struttura rustica, con soffitti di vecchie travi in legno o a volta. All'interno sono presenti stalle, fienili, granai, e le abitazioni dei contadini riunite in un'unica struttura. Ubicata in mezzo alla campagna di Sforzatica, lontana dal centro abitato. La pianta della cascina è quadrangolare, al centro è situata la corte (il cortile o aia), attorno al quale si trovano i vari edifici agricoli.
-    Dalmine: La sede del nuovo comune unico (dopo l’accorpamento del tre comuni) nel 1927, anno della sua costituzione, è posta presso uno degli abitati della ex proprietà Camozzi, dove resterà fino al 1938, anno in cui verrà inaugurato il nuovo edificio in piazza della libertà.
-    Dalmine: Deposito biciclette per i dipendenti della Dalmine S.p.A. costruito nel  1938 dopo la demolizione del fabbricato che aveva ospitato il comune dal 1927. Poteva accogliere più di 3.600 biciclette. (ora è stato ristrutturato ed è parte dell’università di Dalmine).
-  Dalmine Sabbio: Cartolina spedita nel 1935. Chiesa, asilo infantile e una panoramica di Sabbio.
-  Dalmine-Brembo:Il Villino Rosa è posto sulla riva sinistra alta del fiume brembo in fondo a Via XXV aprile e prima della discesa verso il fiume.


 

   

-    Centrale del latte. Venivano gestiti più di 70.000 litri di latte all’anno.
-    Produzione di farina, pane e pasta, aveva una potenzialità produttiva di: 25 q.li di farina, 10 q.li di pane e 5 q.li di pasta.
-    Fabbricato del mulino, pastificio, panificio e centrale del latte. Occupava una superficie di 485 mq. Venivano lavorati i prodotti dell’azienda agricola della Pro Dalmine e poi passati alla Cooperativa di Consumo per la distribuzione.


 

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  • - Dalmine: La mensa aziendale, 1.200 operai, per ogni turno, potevano ricevere il pasto, o consumare cibi portati da casa. Superfice coperta del fabbricato 936 mq, Volume della costruzione 11.250 mc. (oggi sede della biblioteca comunale)  
    - Dalmine: Sede del Dopolavoro Aziendale della S.A. Stabilimenti Dalmine, progettatta dall’arch. Greppi. Nata per favorire lo sviluppo di attività ricreative nel tempo libero, venne inaugurata il 28 ott. 1936 al nome di Antonio Locatelli. (Essa è dotata di uno stadio avente un’area di 22.000 mq con una pista sopraelevata in cemento per gare ciclistiche, di campi di gioco per pallacorda, che coprono un’area di 1435 mq, di due campi da tennis e di una piscina di dimensioni olimpioniche “33,33x18,00 m” ideale per centro di sport e di svago). Volume del fabbricato 4.365 mc, superfice coperta 420 mq. Dopo la guerra prese il nome di CRAL (circolo ricreativo aziendale lavoratori). Oggi è di proprietà del Comune di Dalmine.

-    Dalmine: La nuova sede del Comune di Dalmine, progettata dieci anni dopo la riunificazione dei comuni di Sabbio Bergamasco, Sforzatica e Mariano al Brembo, dall'architetto.............. La nuova sede è stata inaugurata il 2 luglio 1938.


 

   

-    Dalmine: Largo Europa con la fontana (ora demolita). La formazione e costruzione della piazza completa è stata fatta nel 1960 (è costata L. 10.500.000). Assieme alla piazza è stato realizzato il giardino pubblico di Largo Europa (costato L. 9.000.000).
-    Largo Europa fotografata nel 2008. Il rifacimento della piazza è datato 1983/85. Da rilevare, in concomitanza con la sistemazione della piazza, la realizzazione del monumento ai caduti di tutte le guerre,  posto sul lato dx della piazza..
 -    Domenica 15 maggio 1983: per interessamento della locale amministrazione, in collaborazione con la sezione combattentistica e dell'Arma, è stato inaugurato il nuovo monumento ai  Caduti di tutte le guerre, eretto in largo Europa appena risistemata. L’opera bronzea dello scultore Mario Toffetti, di Fornovo S. Giovanni, è costata 25 milioni circa. Alla cerimonia, di scoprimento e inaugurazione, hanno partecipato autorità delle sezioni combattentistiche e Reduci di Dalmine e frazioni, rappresentanti dell'Arma dei Carabinieri e della cittadinanza, a seguire S. Messa da parte dei parroci della zona di Dalmine e, alle 19.00, concerto da parte del corpo musicale di Sforzatica con intermezzo di canti popolari eseguiti dal Coro Gam di Comun Nuovo. Ha preso parte anche la Banda musicale di Mariano al Brembo.


 

   

Sopra: la trasformazione nel tempo della piazza  “Caduti 6 luglio 1944”e della grande fontana. Nasce nel 1939 come piazza “20 Marzo 1919”, dopo la guerra diventa “Piazza Garibaldi” e poi piazza “Caduti 6 Luglio del 1944”. In evidenza “la grande parete marmorea” che si leva sulle acque di una grande fontana con incise le parole con cui Mussolini il 20 marzo 1919 annunciava l’inizio della sua era. Dopo la guerra la parete venne rimossa ed ora è introvabile.
Sotto: trasformazione della fontana negli anni a seguire fino all’ultima sistemazione anni 2009. La meno riuscita è quella con gli spruzzi d'acqua, bastava un soffio di vento e allagava tutto e tutti.

   

 


 

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-    Dalmine: ingresso al velodromo, costruito dalla Dalmine nel 1925-26.
-  Dalmine 1954: Autorimessa per autobus di P.zza Risorgimento. Costruita sull’area ricavata dalla demolizione, nel 1937,  della Casa Colonica Camozzi.
-   Dalmine, anno 2007 - Fronte-Retro della medaglia commemorativa per l’80° del Comune di Dalmine (1927 – 2007) con descrizione della medaglia. Opera dello scultore Luigi Oldani,

 


Dalmine, luglio 2009 - rev giugno 2019   fac/