ad08gerarchi2smallRegime fascista: sistema politico e periodo della storia d’Italia dominato dall’ideologia fascista e dal regime totalitario di Benito Mussolini; durò dal 28 ottobre 1922, data della marcia su Roma e della nomina di Mussolini a capo del governo, al 25 luglio 1943 quando fu esautorato (20 anni e nove mesi). Un tratto saliente del fascismo fu l’allargamento della sfera del consenso a vasti settori della popolazione, attraverso un gigantesco apparato di propaganda. Il resto è storia.
Da questo sito si vuol documentare, con immagini dell’epoca, alcuni tratti della società locale, cominciando col dire che; dopo il discorso di Mussolini, del 20 marzo 1919, agli operai della Dalmine, è iniziata una trasformazione del territorio con iniziative concordate tra la principale azienda del territorio, la Dalmine S.p.A. e l’amministrazione podestarile. Il regime ha lasciato un’impronta pesantissima e ben visibile sul profilo urbano della città. La sua politica urbanistica riguardava esclusivamente la costruzione del centro città, dove non esisteva quasi nulla, con caratteristiche progettuali che hanno segnato forse per sempre il carattere della città.

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Visita a Dalmine di B. Mussolini    Adunata in p.zza dell'Impero    sfilata di donne fasciste 
-   Dalmine 27 ottobre 1924 - Seconda visita a Dalmine di Benito Mussolini, allora capo del governo. Venuto a Bergamo ad inaugurare la nuova torre dei caduti della guerra, volle di nuovo far visita allo stabilimento e agli operai della  Dalmine e, sul piazzale davanti alla direzione, tenne il suo secondo discorso.
-   Adunata di gruppi fascisti in P.zza dell'Impero (ora piazza caduti 6 luglio 1944)
-   Sfilata delle donne fasciste lungo il Viale Locatelli.  

   
         
         
prima sede del comune di Dalmine    vescovo in visita ai soldati    parata militare 
-   La vecchia sede del Municipio di Dalmine, ricavata nei locali di Villa Camozzi e utilizzata dal 1927 al 1938 cioè fino alla costruzione dell'attiuale sede del comune.
-   Visita di Mons. Bernareggi ai soldati della contraerea di stanza a Dalmine. La contraerea era situata sulla sponda del fiume Brembo.
-   Anno 1942: Parata militare e adunata di fronte al palazzo della direzione della Dalmine per il discorso di Gino Gallarini, federale di Bergamo

     
         
         
gruppo di gerarchi fascisti     direttorio nazionale in vidita   visita alla casa del fascio 

Dalmine, anno 1940:
-    Gruppo di gerarchi Fascisti in visita a Dalmine
-   Visita a Dalmine del direttorio nazionale del partito fascista con a capo il consigliere nazionale Pietro Capoferri - Agostino Rocca illustra a Capoferri il plastico del centro di Dalmine.
-   Visita alla casa del fascio.
-   Sulla foto di mezzo, facciata dei portici, lato fontana, sono visibili le scritte, tratte dal discorso di Mussolini a Udine del 1938: "Bisognerà che il mondo faccia conoscenza di questa nuova Italia fascista: Italia dura, Italia volitiva, Italia guerriera".


     

         
         
manifestazione interno fabbrica    inaugurazione monumento fontana    sabato fascista 

-     Dalmine anno 1940: Manifestazione all'interno della fabbrica durante la visita del direttorio nazionale.
-    Dalmine, 20 marzo 1939: Inaugurazione del monumento (soprannominato Pà de saù) in piazza XX Marzo 1919, (ora piazza caduti 6 luglio del 44) eretto a ricordo del ventesimo anno dal discorso di Benito Mussolini (20 marzo 1919), agli operai della Dalmine S.p.A. .
-    Esercitazioni obbligatorie settimanali del sabato, subito ribattezzato "sabato fascista".


 

         
   
sabato fascista    inaugurazione monumento    ragazzi a Castione 
-    Esercitazioni del sabato fascista - Ragazzi durante la visita a Dalmine del direttorio Nazionale in posa davanti al Dopolaroro Aziendale.
-    Dalmine, 20 Aprile 1939 - La parata dei ragazzi per l'inaugurazione della monumentale Aquila in ricordo della visita del Duce a Dalmine.
-    Ragazzi, figli di dipendenti della Dalmine S.p.A., alla colonia alpina, della Dalmine S.p.A., di Castione della Presolana.

         
   
ragazzi in posa    piantumazione alberi     piantumazione alberi
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ragazzi della colonia   Campo di prigionia - Grumello     

-    Ragazzi durante la visita a Dalmine del direttorio Nazionale in posa davanti al Dopolaroro Aziendale.
-    Dalmine, anno 1942: Manifestazioni per la piantumazione di alberi, in Via Bosco Frati.
-    Festa degli alberi dei piccoli Balilla e delle Piccole Italiane Dalminesi
-    Dalmine: Coreografia in onore del Duce dai ragazzi dei bagni di sole.(colonia elioterapica)
-   Campo di prigionia pe militari. Grumello BG.- Ora non esiste piu niente


 

   
P.zza Impero, ora p.zza della libertrà    guardia alla fontana    premiazioni 
-   La casa del fascio e il basamento dell'antenna in piazza dell'Impero
-   Dalmine, 1939 - Guardia d'onore al monumento di P.zza XX marzo 1919 e piantumazione alberi in via Bosco Frati dalle giovani italiane.
-   Dalmine, 1942 - Premiazione, presso la casa Colleoni e davanti al monumento dell'aquila, in occasione della festa degli alberi.

         
   
famiglia Dalminese    festa del grano    festa del grano 
 -   Dalmine anno 1937: Famiglia Dalminese.
-    Massaie rurali alla festa del grano con gerarchi fascisti a far propaganda.
-    Donne durante la visita del direttorio nazionale.

         
   
ragazze in costume    festa dell'uva     festa dell'uva
Dalmine, anno 1940:
-    Ragazze dalminesi in costume alla festa dell'uva
-    Manifestazione per la festa dell'uva in piazza dell'mpero (ora P.zza della Libertà).


Gli orti di guerra

 

Siamo nel 1940 e il clima teso delle relazioni internazionali ed il pericolo imminente di una guerra  spinge diversi paesi ad accogliere il principio economico in base al quale  una nazione deve essere in grado di produrre autonomamente tutto ciò di cui ha bisogno. A sostegno della missione bellica fascista fu lanciato anche un appello volto a trasformare i giardini pubblici e privati in “orti di guerra”. All’inizio questi possedimenti vengono affidati ad enti collettivi, (dopolavori, massaie rurali o fasci) ma ben presto l’orto di guerra diventa una realtà creata e seguita dalle famiglie. Un manuale chiamato “L’orto di famiglia”, redatto a cura del servizio propaganda del P.N.F. descrive come si realizzi un orto e come si conservino gli ortaggi. Dalmine: come tutti si trovarono a coltivare gli orti di guerra, un po’ per obbligo  e un  po’ per bisogno in quanto ci si accorse che la tessera annonaria non bastava più. Dalmine centro pareva trasformata in una grande fattoria. Fu una notevole trovata psicologica, come l’oro alla Patria e le cancellate da fondere per farci cannoni, ci si illudeva che tutto ciò serviva a “fregare il nemico” come faceva credere la propagande, ma poi venne quel tragico 6 luglio 1944 e anche Dalmine venne colpita al cuore e conobbe tutta la sua tragedia, con i suoi 278 morti e le sue rovine. Solo allora si accorsero tutti che, per vincere, non bastavano nemmeno gli “orti di guerra”. 
         
    q536ortidiguerra    q537ortidiguerra 
grano davanti uffi della Dalmine    verze intorno alla fontana    grano sul sagrato della chiesa 
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granoturco davanti al macello    campo scuola    patate nel cortile della scuola 
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fagioli davanti alla chiesa    grano davanti ai cimiteri    telegramma di elogio 


         
CADUTI PER LA LIBERTA' CONTRO IL REGIME FASCISTA
         
   
Martiri Dalminesi    Partigiani Dalminesi    Commemorazione dei caduti 
 

 

 

 

   
 Dante Paci        

 
-    BETELLI Natale: di anni 40, nato a Sforzatica, operaio della Dalmine, vecchio militante del partito Comunista. Dopo intensa attività partigiana svolta nella formazione 171mo Garibaldi, operante nella bassa bergamasca, quale ufficiale di distaccamento, fu arrestato dai nazifascisti il 9 marzo 1945. Trucidato; il suo corpo non è mai stato trovato.

-    BERTULESSI Giacomo:  di anni 23, nato a Levate, operaio della Dalmine, partigiano della 171ma  Brigata Garibaldi, fu arrestato e torturato, liberato dai partigiani nei giorni della Liberazione. Moriva poco dopo in seguito alle sevizie subite.

-    BELTRAMELLI Felice: di anni 32 operaio della Dalmine. Nel 44 lasciava l’officina e la moglie con due figli, in tenera età, perché ricercato in seguito alla sua attività antifascista, raggiungeva la Brigata Rosselli. Catturato durante un rastrellamento causato dalla delazione di una spia fascista il 30 novembre del 1944; fu fucilato il 1 gennaio del 1945 per decimazione.

-    MAZZOLENI Giuseppe: Di anni 28, nato a Bergamo, operaio della Dalmine. Arruolato nella 171ma Brigata Garibaldi dalla sua costituzione, cadeva il 25 aprile in un’azione contro i tedeschi alla Pastorino di Bergamo.

-    CARRARA Aldo: Di anni 23, nato a Sforzatica, studente. Chiamato successivamente all’8 settembre ‘43, fuggiva, arruolandosi nella formazione partigiana Cacciatori delle Alpi, in Piemonte. Moriva durante un’azione contro i nazifascisti.

-    DANTE PACI: nato a Sforzatica il 28.03.1922; morto a Bergamo il 21.07.1944. Comandante partigiano militante fin dal 1942. Dopo aver disertato svolse attività di propaganda. Dopo l’8 sett. fu attivo a Milano, fu poi capo di una banda in val Seriana e Val Brembana, venne catturato a Zambla con il suo gruppo della 171^ Brigata Garibaldi. Imprigionato, interrogato, torturato e infine fucilato dai repubblichini fuori del cimitero di Bergamo.

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-   Dalmine  -   Partigiani Dalminesi del 171nesimo Garibaldi
-   Sforzatica, anno 1950  -  Cerimonia di commemorazione dei caduti per la resistenza


 

         
Aprile 2015: con una medaglia Dalmine ricorda e celebra i 70 anni della liberazione.
Con una medaglia, coniata dal Comune di Dalmine  per l'occasione, con raffigurate due colombe e la scritta "25 Aprile 1945-2015" la Città di Dalmine celebra il 25 Aprile in occasione dei 70 anni della Liberazione. La medaglia è opera dell'artista dalminese Luigi Oldani, Nelle immagine il diritto e rovescio della medaglia, diametro 70 mm, coniata in bronzo in 150 esemplari numerati da 1/150 a 150/150. Titolo dell'opera: "Come un battito d'ali. Nel frastuono silente; nella quiete, frusciante"
         
       
         
         

Dalmine , luglio 2009 - Rev. aprile 2015 - rev. maggio 2019     gianni facoetti  -  www.facoetti.com
foto: archivio privato Sig. Fratus