q772cameradeputatiPer fare politica a certi livelli, oggi come ieri, occorre possedere una visione della realtà con qualche fondamento, non delle idee a casaccio. E poi sono necessarie una scolarizzazione e una preparazione sui banchi di scuola. Il capo del governo non dev'essere necessariamente un uomo politico, ma una personalità pubblica sì, di cui siano note le idee, anche politiche, non può essere un mandatario tirato fuori dal cilindro all'ultimo momento. Così succede che oggi il PD ha paura che i 5 Stelle possano mettere in crisi la maggioranza e quindi accettano il SI al referendum sul taglio dei parlamentari pur di mantenere in piedi una traballante alleanza, dopo aver votato NO per ben tre volte.

Mentre l’Italia prova a ripartire con la Fase2, col governo Conte l’Italia va in rovina, ha solo proposto agli italiani di fare debiti in banca, sperperato soldi a pioggia in assistenza, anche dove non c’era bisogno e adesso vuole il MES. Ricordate la “potenza di fuoco” annunciata dal premier narcisista in diretta, dai 400 miliardi di interventi siamo passati alla richiesta alle banche di compiere un “atto d’amore” nei confronti degli imprenditori.

Ancora più difficile ripartire con questi dati: l’Italia ha uno dei tassi di abbandono scolastico più alto, circa uno su quattro non studia e non lavora; abbiamo aziende troppo piccole con pochi investimenti in ricerca e sviluppo e nel capitale umano e con scarsa competitività sui mercati, anche le aziende grosse hanno responsabilità perché poco attente ai cambiamenti; l’Italia paga poi l’inefficienza della pubblica amministrazione e il peso della burocrazia; infine l’ultimo grande problema è il peso del debito pubblico e la legge di Bilancio che stanzia soldi in assistenza e poche risorse per migliorare la produttività delle aziende.

Sappiamo che la maggior parte del debito pubblico, fatto e che ancora si farà, non sarà rimborsato da noi, ma dai nostri figli e nipoti. In futuro loro avranno difficoltà a trovare le risorse per pagare questi debiti. Pertanto la prima cosa sensata da fare, caro governo, è investire sulla loro istruzione il più possibile e creare nuovi posti di lavoro per assicurarsi che siano pronti per questa nuova società e non debbano sacrificare altri valori per ripagare il nostro debito.

D’altra parte, mentre la banca centrale americana e quella inglese stampano moneta senza problemi, noi siamo qui ad arrabattarci con un’unione europea che decide, non decide, con un primo ministro che pensa a come fermare Salvini (vedi dialogo con Merkel) e chissà che su tutti questi soldi (Recovery Fund-che devono ancora essere raccolti) non ci siano accordi un po’ particolari che riguardino opposizione e immigrazione.

Non si può gestire una situazione così delicata con tanta superficialità. Dal governo hanno creato una situazione di terrore dando messaggi contraddittori che alimentano solo paure nella gente. Si parla di un impatto economico immediato e di prospettiva, ma quali sono i dati. Su queste cose non si può improvvisare. Stiamo vivendo delle misure eccezionali come se fossimo in guerra ma senza spiegarci perché tali scelte sono state prese, dopo due giorni poi la decisione viene ribaltata. Sicuramente mancano nel governo profili professionali adeguati per affrontare queste problematiche.

 

Dalmine, settembre 2020                         fac/