q716lombardiaLa Lombardia è la mia terra e la difendo non tanto per partito preso ma da cittadino che qui è nato e ha vissuto, qui ha avuto figli e nipoti, qui è stato curato quando ne ha avuto bisogno, la difendo dai faccendieri, dagli affaristi, politici principianti, la difendo partendo da dati certi e non possiamo imputare colpe che i lombardi e la Lombardia non hanno. Questa è la regione che ha dato e da una possibilità a tutti, giovani e vecchi, bianchi, neri, gialli, Italiani, stranieri, analfabeti, laureati etc. di lavorare di viverci e di essere curati nel migliore dei modi. La regione Lombardia ogni anno ospita nei suoi moderni ospedali e cura 130/150 mila persone che arrivano da altre regioni italiane e dall’estero, gratis e senza discriminazioni.

Il Veneto di Zaia ha capito subito che se avesse aspettato il governo, che a gennaio aveva detto "siamo pronti, anzi prontissimi" e poi abbiamo visto “campa cavallo” non avrebbe combinato gran che. Ha visto da lontano arrivare il nemico, ha radunato il consiglio di guerra, ha acquistato le armi migliori pagando in proprio, ha affidato la strategia alle menti migliori, e avanti con decisione sperimentando di volta in volta nuove soluzioni, sempre anticipando e mai rincorrendo. C'è da precisare però che se in Veneto è arrivato un temporale, in Lombardia si è avuto a che fare con un uragano....non so cosa sarebbe successo a parti invertite. Ignobile comunque che ci si accanisca quasi con compiacimento sulla tragedia lombarda, da parte di politici e giornalisti che se ne stavano nelle retrovie tranquilli a combattere con le chiacchiere e col senno di poi. Il virus si è diffuso ed è stato più letale laddove esistevano due condizioni: densità elevata e mezzi di trasporto pubblico efficienti, in particolare so bene quanto sia efficiente il trasporto pubblico della Lombardia soprattutto verso le province di Bergamo e Brescia per i tanti pendolari. E quindi qui dove sarebbe la colpa? La metro di Milano è rimasta colpevolmente aperta o doveva e poteva essere chiusa?
Tra fine febbraio e l’inizio di marzo vengono spese intere giornate a convincere il governo di Giuseppe Conte a prendere provvedimenti per blindare l’Italia ma, pur sapendo l’urgenza di chiudere Nembro e Alzano nella Bergamasca, il governatore Attilio Fontana e l’assessore Giulio Gallera aspettano il decreto della Presidenza del Consiglio del 7-8 marzo. Certo i sindaci, a partire da Gori, Sala e le aziende erano contrarie ai provvedimenti restrittivi, ma il governatore e il suo assessore sapevano a quali rischi stavano esponendo la popolazione e quindi potevano e dovevano decidere diversamente, ora sappiamo che la chiusura doveva essere fatta dal governo. In ogni caso nessuno può prendersela con i lombardi, perché mai dovremmo prendercela con la gente? è una cosa che fa solo chi è frustrato dal rifiuto politico. Il fatto che tutti ce l’hanno ora con la Lombardia è molto semplice e non c’entra il coronavirus, è in corso una lotta ideologica contro la Lombardia. Siamo vittime della rabbia furiosa di chi per vent’anni ha mangiato polvere, roso dall’invidia, perché non poteva non ammettere che eravamo i numeri uno in Italia e lo siamo ancora, questo vale, purtroppo, anche per molti lombardi di ideologia di sinistra.
Concludo con un richiamo trovato sul Web: “Ringraziate il vostro Dio che siamo stati noi l’epicentro di questo maledetto Virus, perché da noi medici ed infermieri NON SI SONO MESSI IN MUTUA, MA HANNO RADDOPPIATO i loro turni per salvare la Vita delle persone! E pregate tutti i giorni che il sistema economico Lombardo riparta , perché non so come potremo salvare il resto del Paese se si ferma La Lombardia!”

 

Dalmine, maggio 2020                        fac/