Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale che viene celebrata il 27 gennaio celebrando la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta proprio il 27 gennaio del 1945 ad opera delle truppe sovietiche. Con il termine Olocausto s’intende la persecuzione e lo stermino sistematici di circa sei milioni di Ebrei, attuati con burocratica organizzazione dal regime Nazista. Il termine Shoah è stato adottato più recentemente per descrivere la tragedia ebraica di quel periodo storico. "Shoah" (in lingua ebraica שואה), significa "desolazione, catastrofe, disastro". I Nazisti, che raggiunsero il potere in Germania nel gennaio del 1933, erano convinti che il popolo tedesco fosse una “razza superiore” e che gli Ebrei, ritenuti invece “inferiori”, rappresentassero un’entità estranea e un pericolo per l’omogeneità razziale della popolazione germanica. Fra il 1939 e il 1945 circa 6 milioni di Ebrei vennero sistematicamente uccisi dai nazisti del Terzo Reich con l’obiettivo di creare un mondo più “puro” e “pulito”. Alla base dello sterminio vi fu un’ideologia razzista e specificamente antisemita, a partire dal libro Mein Kampf (la mia battaglia) di A. Hitler (1925).
Alla “soluzione finale” (così i nazisti chiamarono l’operazione di sterminio) si arrivò attraverso un processo di progressiva emarginazione degli Ebrei dalla società tedesca. Le leggi di Norimberga del 1935 legittimarono il boicottaggio economico e l’esclusione sociale dei cittadini ebrei, dal 1938, in particolare nella cosiddetta “notte dei cristalli” (8-9 novembre 1938) in tutta la Germania le sinagoghe furono date alle fiamme e i negozi ebraici devastati.  Il processo di segregazione e repressione subì in seguito un’accelerazione che sfociò nella decisione, presa dai vertici nazisti nella Conferenza di Wannsee, voluta da Himmler e a cui partecipò lo stesso Hitler (genn.1942), di porre fine alla questione ebraica attraverso lo sterminio sistematico degli ebrei (soluzione finale). Essi furono in una prima fase “ghettizzati”, cioè forzosamente concentrati in appositi quartieri delle città (il principale ghetto europeo, per estensione e numero di abitanti, fu quello di Varsavia), e in seguito deportati nei campi di concentramento e di sterminio, costruiti soprattutto in Europa orientale: Auschwitz, Treblinka, Dachau, Bergen Belsen, Mauthausen, Gusen, Ravensbrück, Flossenbürg, (ma furono molte decine i campi disseminati in Europa. Durante il periodo dell’Olocausto, le autorità tedesche presero di mira anche altri gruppi ritenuti di “razza inferiore”: ad esempio, i Rom e i Sinti (Zingari), i disabili, i vagabondi, i mendicanti, gli alcolizzati, le prostitute e le popolazioni slave (Polacchi, Russi e altri), alcuni gruppi vennero invece perseguitati per le loro idee politiche: comunisti, socialisti e sindacalisti, stessa sorte ai Testimoni di Geova e agli omosessuali. La “soluzione finale”, può essere considerata l’ultima tappa di un lungo e criminale processo di soppressione di un popolo. Voluta e comandata dallo stesso Hitler, la soluzione finale fu messa in atto dai suoi gerarchi che impartivano gli ordini al corpo delle SS. Dal 1940 in poi, tutti gli ebrei non emigrati dall’Europa e rimasti nelle nazioni e nelle aree geografiche sotto controllo tedesco furono compresi nel piano di sterminio. La Germania nazista sperimentava già dalla metà degli anni ’30 i campi di concentramento come luoghi dove internare detenuti, cosiddetti “asociali”; ma l’utilizzo del campo di concentramento fu intensificato in maniera massiccia per l’internamento delle centinaia di migliaia di ebrei che iniziavano ad affluire da tutta Europa. Sei grandi campi furono esclusivamente luoghi di morte, sono denominati infatti “campi di sterminio”, perché la loro funzione era quasi esclusivamente quella di uccidere i deportati che vi giungevano. Il più noto di essi, Auschwitz-Birkenau, è divenuto il simbolo della Shoah. Gli altri campi di sterminio sono Majdanek, Chelmno, Sobibor, Treblinka e Belzec. Sorgevano tutti nei territori della Polonia occupata dai nazisti; in essi furono uccise milioni di persone. Il novanta per cento delle vittime perite nei campi di sterminio nazisti erano ebrei. Il sistema di assassinio delle persone che giungevano nei campi era pensato affinchè fosse il più efficace e il meno dispendioso possibile. I deportati vi giungevano trasportati da treni; le modalità di uccisione variavano, dalle fucilazione di massa, ai roghi, all’utilizzo delle camere a gas prima su camion e poi fisse. In queste ultime venivano rinchiuse centinaia di persone alla volta e al loro interno veniva immesso un composto letale a base di cianuro, il tristemente famoso Zyklon B. I corpi venivano poi gettati in fosse comuni o distrutti tramite cremazione.
Nel 1933, la popolazione ebraica in Europa era costituita da circa nove milioni di persone,  nell’aprile del 1945, due Ebrei su tre sarebbero morti per mano dei Tedeschi e dei loro fiancheggiatori, nell’ambito della cosiddetta “Soluzione Finale”.
In Italia il regime fascista aveva emanato nel 1938 le leggi razziali che, tra l’altro, escludevano gli Ebrei dalle scuole, da molte professioni e dalla vita sociale. La deportazione e lo sterminio iniziarono dopo il sett. 1943 quando, in seguito al crollo del regime fascista e all’armistizio, i Tedeschi occuparono l’Italia settentrionale e le autorità della Repubblica Sociale italiana collaborarono alla deportazione. Uno dei primi episodi fu il rastrellamento del ghetto di Roma il 16 ottobre 1943, nel corso del quale furono catturate 1.259 persone e deportate ad Auschwitz 1.023 (solo 16 di loro sopravvissero). Il campo di Fossoli, in provincia di Modena, divenne il luogo di transito verso i campi dell’Europa orientale, in cui trovarono la morte circa 8000 Ebrei italiani.
Tra il 1948 e il 1951, quasi 700.000 Ebrei emigrarono in Israele, inclusi 136.000 profughi provenienti dall’Europa. Altri emigrarono negli Stati Uniti e in altre nazioni. L’ultimo campo profughi venne chiuso nel 1957.
 
 
     
Gerarchi del Terzo Reich  Scritta all'ingresso di Auschwitz    Scene dell'olocausto
         
     
 Interno di un lagher tedesco  

 Foto scattata da un militare
lagher di Nordhausen-12/4/1945

 

 Forni crematori dei campi
di sterminio tedeschi.


Dalmine, genn. 2010 -agg. nov. 2016    -  fac/